Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Chiesa S.Maria della Quercia

Edificio di culto - Chiesa

Costruita da artisti locali nel 1514, riutilizzando materiale recuperato a seguito di crolli del castello e delle sue mura, la Chiesa Madre si trova ai piedi del Monte Castello, nella zona più alta del borgo


Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Descrizione

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Con molta probabilità, il nome “Santa Maria della Quercia” deriva da una cappella del vicino palazzo gentilizio della famiglia Doria dedicata a questa Madonna.
Sulla scalinata principale è stata eretta la statua in memoria della canonizzazione di San Giustino de Jacobis avvenuta nel 1975.
Molto semplice la facciata esterna caratterizzata da un rosone centrale e un orologio.
Solo successivamente, si calcola tra il 1754 e il 1757, la chiesa fu dotata di un alto campanile e di una cupola, quest’ultima realizzata da discepoli della scuola del Vanvitelli.
All’ingresso della chiesa è ben visibile la fonte battesimale con base di pietra lavorata,
e sopra, una cupola esagonale in legno intarsiato
L’impianto principale a tre navate, a croce greca, riporta decorazioni a stucchi in stile barocco risalenti al XVI secolo, mentre la cupola è del XVIII secolo.
Nella navata sinistra è stata posizionata un’urna contenente le reliquie di San Giustino de Jacobis;
L’altare maggiore è in marmo policromo, costituito da un tabernacolo lavorato a sbalzo raffigurante Gesù risorto sovrastato da un pregevole e imponente Crocefisso ligneo di autore ignoto e una grande tela raffigurante Santa Rosa da Viterbo risalente al ‘600.
La tela, anch’essa di artista ignoto, fu ritrovata nel monastero di Sant’Antonio ormai scomparso, sui cui resti venne successivamente situato il cimitero cittadino.
Prima del terremoto dell’800 era ricca di prestigiose opere d’arte, tra cui diverse sculture di Santi settecenteschi tra cui San Giustino De Jacobis, San Vito, San Donato, l’Immacolata, le statue erano collocate in nicchie murarie lungo le navate e sovrastavano altari scolpiti in marmo alcuni risalenti al ‘600.

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title Il parroco è Don Francesco
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